Storie e Interviste

JR. NBA Global Camp: a Bologna la NBA è di casa

Abbiamo intervistato una leggenda come coach Ettore Messina che ci ha spiegato il meraviglioso programma giovanile di NBA.

Jr. NBA Global Championship Europe e Middle East Selection Camp”, a leggerla così sembra complicata, nella realtà dei fatti è semplicemente la lega più potente al mondo di tutti gli sport, la NBA, che col suo programma rivolto al reclutamento dei giovani, ha scelto Bologna, la Basket City italiana, come tappa del proprio tour. Dal 30 aprile al 4 maggio, al CUSB e al PalaDozza, 60 ragazzi e ragazze provenienti da tutto il mondo hanno giocato e si sono allenati davanti agli occhi di uno staff composto da 20 coach.

Junior Nba Global Championship presso il PalaDozza di Bologna – Foto credits @Fabio Pozzati

L’obiettivo è quello di far conoscere competenze e valori fondamentali del gioco – lavoro di squadra, rispetto, determinazione e condivisione – ai ragazzi per aiutarne la crescita e il miglioramento dell’esperienza del basket giovanile non solo per gli atleti, ma anche per allenatori e famiglie. Nel corso della stagione 2018-19, la NBA e i suoi team raggiungeranno più di 51 milioni di giovani in 75 paesi attraverso partite, programmi scolastici, clinic, gare di abilità e altri eventi di sensibilizzazione.

Abbiamo avuto il piacere di parlare di questo grande evento che ha ospitato Bologna con uno dei migliori allenatori europei che la Bologna del basket conosce, e ama, moltissimo: Ettore Messina, attuale primo assistente di Gregg Popovich sulla panchina dei San Antonio Spurs.

Foto credits @Matteo Marchi

Bologna è una città dove c’è enorme passione e questo la NBA lo sa. Una città dove ci possono essere più realtà in grado di sviluppare giocatori giovani, un grande obiettivo per Jr. NBA”. Ettore, da 5 anni nella lega americana, sa bene quali siano i principali obiettivi dell’attività che NBA svolge in giro per il mondo: “Hanno due obiettivi principali. Il primo è quello di partecipare allo sviluppo di giocatori giovani che un giorno potrebbero finire nell’elenco delle scelte del draft, e magari diventare i campioni del futuro. Il secondo obiettivo è quello di presentare ai giovani i giocatori già affermati, per abbattere le barriere tra l’appassionato e il Campione, aumentare la fidelizzazione al brand NBA, creare mercati alternativi in sempre più Paesi che si traducono in audience televisiva, interesse per il campionato, seguito sui social, business.

Sono grandi le differenze tra il valore per lo sport, giovanile e senior, in Europa e negli Stati Uniti, e questo lo sa bene il coach italiano: “La grande differenza è il modo con cui ci si approccia all’evento sportivo. Il tifoso americano va al palasport per divertirsi, ha un approccio positivo e sereno. Non esiste il clima di guerra e di tensione che spesso si respira in Europa. La civiltà e la cultura sportiva sono concetti che abbracciano praticamente tutti gli sportivi che si recano nelle meravigliose Arene NBA e nei grandi impianti scolastici ed universitari”.

Junior Nba Global Championship presso il PalaDozza di Bologna – Foto credits @Fabio Pozzati

A Bologna, Jr. NBA Camp ha portato il francese Boris Diaw, campione NBA nel 2014 con i San Antonio Spurs, personaggio molto amato dal pubblico: “Per la NBA, il giocatore è al centro di tutto, tanto è vero che il loro basketball without border si basa sulla presenza di un nucleo di giocatori affermati. Non solo giocatori ancora in attività, anzi, NBA utilizza soprattutto ex giocatori per rafforzare il legame tra presente, passato e futuro. Negli eventi in giro per il mondo, il giocatore sa perfettamente di dover essere a disposizione e ha sempre il piacere di essere sempre a disposizione. Sembra un concetto banale, ma non è così in contesti diversi dalla NBA”.

Un piacere ed un onore fare due chiacchiere con uno dei migliori allenatori europei della storia. Un piacere ed un onore per Bologna aver ospitato la lega sportiva che tutti gli sport, da anni, prendono come esempio.